Omicidio in darsena by Fiorenza Giorgi & Irene Schiavetta

Omicidio in darsena by Fiorenza Giorgi & Irene Schiavetta

autore:Fiorenza Giorgi & Irene Schiavetta [Giorgi, Fiorenza & Schiavetta, Irene]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788869431128
editore: Fratelli Frilli Editori
pubblicato: 2016-01-13T16:00:00+00:00


CAPITOLO 17

Il mattino del 18 agosto la Rosello e la Bassani, sedute fianco a fianco nell’ufficio di Niobe, al primo piano della caserma di via Cava, erano intente a esaminare gli ultimi atti d’indagine, per preparare la relazione da inviare alla Sperinelli.

L’arredamento spartano – scrivanie squadrate, alle pareti i ritratti del Presidente della Repubblica e del Comandante Generale dei Carabinieri e alcune stampe che rievocavano atti eroici compiuti da militari dell’Arma – formava un singolare contrasto con le donne presenti nella stanza. Giulia Rosello, bionda, dal volto fresco e sorridente, e Niobe Bassani, mora, con la carnagione olivastra e occhi penetranti, incarnavano due opposte tipologie di bellezza e vederle vicine dava un’idea di quanto Madre Natura fosse prodiga di fantasia.

– Dunque – stava dicendo il commissario – ho eseguito qualche controllo sulla “Rey Mango S.A.” e ho scoperto che si tratta di una società effettivamente esistente e operante, che tratta zucchero di canna e frutta secca o disidratata. I titolari sono il nostro Espinoza e un certo José Contreras: sto aspettando notizie su quest’ultimo dall’Interpol e poi vedremo. Bisogna anche attendere i risultati delle impronte digitali e degli esami balistici, che dovrebbero arrivare oggi.

– D’accordo – osservò il tenente – nel frattempo possiamo dare un’occhiata ai risultati delle ambientali della vecchia inchiesta.

L’altra annuì. Spenta la luce e acceso il computer, le due si concentrarono nell’esame di alcuni filmati risalenti a qualche anno prima, girati nell’ambito dell’inchiesta fantasiosamente denominata “Mare e coca”. Si era trattato di una grossa operazione contro lo spaccio di stupefacenti, condotta dai Carabinieri sotto la direzione del Procuratore Schiavi. L’indagine era iniziata dopo la morte di un cliente de Il mercato di Goa, locale modaiolo della vecchia Darsena, in seguito all’assunzione di una dose letale di cocaina.

All’epoca, Patrizio Schiavi aveva approfittato dell’episodio per dare una ripulita alla nuova zona turistica della città, sorta sulle ceneri del vecchio porto, in cui si faceva largo uso della polvere bianca. Il Procuratore guardava con grande diffidenza i cosiddetti “cocainomani bene”, persone che avrebbero avuto gli strumenti economici e culturali per fare scelte limpide e costruttive e finivano invece per rovinare se stessi e, non di rado, anche i familiari. Di certo, si sentiva più comprensivo nei confronti dei poveracci senza arte né parte, provenienti dagli strati più bassi della società, che diventavano eroinomani o sviluppavano dipendenza da altre sostanze.

Le forze dell’ordine avevano passato al setaccio bar e ritrovi del quartiere, così come molte delle imbarcazioni da diporto all’ancora nella vecchia darsena, dove avevano sostituito i pescherecci che sino a pochi anni prima erano stati, insieme con i rimorchiatori, i soli ospiti. Le investigazioni avevano portato al sequestro di quantità tutt’altro che irrilevanti di stupefacenti e somme di denaro, con soddisfazione non solo degli inquirenti ma anche degli esercenti onesti, che mal sopportavano il “giro” della cocaina.

Nel corso dell’operazione era stata ritrovata la solita rozza contabilità, semplici bigliettini su cui gli spacciatori annotavano i nomi dei “clienti” e le cifre delle quali questi ultimi erano debitori. Inoltre erano stati rinvenuti documenti



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